Maggio 2013, il Napoli di Aurelio De Laurentiis rimane orfano dell’allenatore che dopo anni di miserie sportive riporta gli azzurri alla ribalta del calcio italiano, Walter Mazzarri.
Il tecnico toscano, logorato dalle pressioni di una piazza che dal punto di vista emozionale dà tantissimo ma toglie anche dal punto di vista energetico, si accorda con un’Inter in cerca di rilancio.
La Napoli sportiva si sente spaesata, guarda il futuro e si sente timorosa, l’incubo regressione appare alla vista di tutti.
Ma il Presidente De Laurentiis, a cui poco spesso vengono attribuiti meriti, con un blitz londinese convince Rafa Benitez, tecnico di rinomata stima internazionale, ad accettare la non semplice eredità mazzarriana.
La piazza si risolleva dinanzi al blasone e riserva poco spazio alle remore. I fatti confermano la benevolenza di tali intendimenti. Benitez ed il suo staff sulla piazza napoletana hanno un impatto molto positivo: ridotto al minimo il tempo dedicato all’ambientamento, ridotti al lumicino gli esperimenti di amalgama tattico. Il Napoli vola, da subito.
Da quei giorni, son trascorsi quasi due anni. Ventiquattro mesi in cui il Napoli ha conquistato una Coppa Italia ed una Supercoppa Europea ed è sempre rimasto a galla tra le prime posizioni del campionato di serie A.
Ventiquattro mesi che oggi, hanno fatto raggiungere al tecnico spagnolo il traguardo di 100 gare sulla panchina azzurra. Un bilancio di 54 vittorie, 25 pareggi e 21 sconfitte. 181 gol segnati e 108 subiti.
Napoli con Rafa Benitez ha guadagnato un grande allenatore, ma soprattutto un uomo che con la sua esperienza, con il suo spessore umano, con il suo carisma, non solo ha consentito giungessero a Napoli calciatori di livello internazionale, ma soprattutto ha dato un notevole contributo affinchè tutta la piazza napoletana facesse quel balzo in avanti in termini di internazionalizzazione del marchio Napoli.
Al di là di come andrà la stagione in corso, al di là di cosa si vincerà, al di là di quale traguardo sportivo si raggiungerà, sarà importantissimo capire, qualora il tecnico dopo due anni non rinnovasse, quali sarebbero i motivi di tale decisione.
Per il momento, lo possiamo dire senza timori di smentita, godiamoci l’allenatore più blasonato abbia mai avuto il Calcio Napoli sulla panchina nel corso di tutta la sua esistenza.