Marco Bellinazzo, sul portale web del “Sole24ore” fa il punto sull’aumento di capitale della Juventus tra rischi e possibili piani di sviluppo.
Questa l’analisi di BellInazzo che è possibile leggere in versione integrale CLICCANDO QUI.
“La Juventus dell’era Cr7 ha varato il più ingente aumento di capitale della storia del calcio italiano. 300 milioni di euro con una doppia finalità: far fronte a un forte bisogno di liquidità dovuto soprattutto all’aumento del costo della rosa, che tra ingaggi e ammortamento pesa intorno ai 500 milioni: rilanciare il piano di internazionalizzazione per sfruttare al meglio la leva di Cristiano Ronaldo.
La tensione finanziaria
Al momento la Juve sta affrontando “una situazione di tensione finanziaria non disponendo di capitale circolante sufficiente a far fronte al proprio fabbisogno finanziario” per i prossimi dodici mesi stimato in 148 milioni. La Juve chiarisce che “nel caso di mancata esecuzione dell’aumento di capitale, di revoca degli affidamenti bancari e delle linee di credito disponibili e di mancata attuazione di ulteriori tempestive azioni volte a reperire risorse finanziarie in coerenza (per misura e tempistica) con i flussi finanziari in uscita previsti per prossimi dodici mesi, la prospettiva della continuità aziendale sarebbe compromessa”. il club precisa che potrebbe far ricorso a linee di credito già disponibili (non utilizzate per 150 milioni) ovvero cedere calciatori nelle prossime finestre di calciomercato.
Al 30 settembre 2019 il capitale circolante netto, la differenza tra attivo e passivo corrente che include i crediti e i debiti legati al calciomercato, risulta negativo per 124 milioni. A ciò si aggiungeranno impegni finanziari per altri 24 milioni: 8 per la gestione ordinaria; 7 per investimenti; e 9 imputabili a oneri finanziari e interessi passivi.
Il Piano di Sviluppo
La parte residua dell’aumento di capitale (ci sono 4,5 milioni di spese vive per l’operazione), quindi 147 milioni, sarà destinata a sostenete il Piano di Sviluppo e quindi a mantenere la competitività sportiva e a supportare la strategia commerciale diretta a incrementare i ricavi e la visibilità del brand nei mercati internazionali. Il Piano contiene “obiettivi sfidanti rispetto alla performance economico-reddituale degli ultimi due esercizi sociali” e prevede “di perseguire l’inversione del risultato netto (da negativo a positivo) entro la fine dell’orizzonte temporale del piano. Vengono stabiliti per questo obiettivi sportivi minimi: gli ottavi di Champions e almeno il quarto posto in Serie A per essere sempre presenti nella massima competizione continentale. il rischio di mancato raggiungimento degli obiettivi del Piano è molto elevato.
La situazione dei conti
La situazione dei conti bianconeri non è rosea. L’indebitamento finanziario lordo è salito a 585,2 milioni al 30 settembre 2019 rispetto ai 473,2 milioni di tre mesi prima. Il club presieduto da Andrea Agnelli ha chiuso il bilancio al 30 giugno 2019 con una perdita di 39,9 milioni. Che fa seguito a un rosso 19,2 milioni nell’esercizio al 30 giugno 2018. Il trimestre al 30 settembre 2019 ha registrato una perdita pari a 19,2 milioni. Nei documenti depostati per l’aumento di capitale la società bianconera specifica poi che. “L’andamento economico dell’esercizio 2019/2020 è previsto ancora in perdita. Non si esclude che l’esercizio in corso possa chiudersi con una perdita maggiore rispetto a quella dell’esercizio 2018/2019”.