A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto il Professor Matteo Bassetti, infettivologo del San Martino di Genova.
“Virus di rientro? In questo momento c’è un po’ di minestrone. Il report serale mette insieme un po’ di tutto e troppe cose, il numero giustamente fa spaventare la gente. Non dobbiamo fare l’errore di andare a guardare il dato della positività al tampone, l’indicatore è quanta gente finisce in ospedale. Di queste positività, nella realtà poche di loro arrivano negli ospedali o in terapia intensiva. Sicuramente il virus circola ma anche in maniera meno aggressiva. Con questo non vuol dire che dobbiamo fare il liberi tutti, non dobbiamo mollare le misure che abbiamo imparato. La più importante è la distanza, che non vuol dire stare a 30 metri. Ne basta uno.
Tornare alla situazione di marzo? Non credo che ci torneremo, è tutto diverso, il sistema sanitario in Italia ora è più preparato. Gli ospedali hanno i loro posti, conosciamo meglio la malattia e la malattia stessa è cambiata, diventando meno grave. Dobbiamo però stare attenti ai focolai di rientro. Persone che sono andate all’estero e poi tornano, dobbiamo fare grande attenzione. Noi abbiamo fatto tanto come Paese per contenere l’epidemia, abbiamo fatto sacrifici enormi a livello psicologico, economico e sociale. Non possiamo permettere che chi arriva nel nostro Paese non stia in quarantena.
L’OMS dice che il peggio deve ancora venire? Credo che anche loro abbiano sbagliato molte previsione, magari mettono le mani avanti. Secondo me loro dicono che la seconda ondata per alcuni Paesi potrebbe essere peggiore della prima. Ma per l’Italia io credo che ragionevolmente non si ripresenterà in maniera così aggressiva.
Genoa-Napoli? Vorrei che il Genoa mantenesse la Serie A però in virtù del gemellaggio spero almeno in un punto. Stadi? Se riaprono i cinema e i teatri, con il distanziamento non vedo perché non possano riaprire gli stadi, che peraltro sono all’aperto”
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