Il direttore dell’Unità Operativa Clinica Malattie Infettive del San Martino di Genova, Matteo Bassetti, ha detto la sua sulla situazione relativa ai molti contagi in Serie A.
“Il protocollo è rimasto fermo a quello che fu stipulato dopo il famoso Napoli-Genoa. Nel frattempo sono cambiate tantissime cose, anche a livello di conoscenza del virus. Il problema di oggi è riuscire ad adattarsi a questa nuova variante che è completamente diversa dalle altre. E’ arrivata l’ora di cambiare le regole perché con quel protocollo se il campionato non si ferma questa volta si fermerà la prossima.
Il calcio in questo momento è lo specchio del Paese. C’è un problema sociale in larga scala, bisogna prendere decisioni immediate, non continuare a temporeggiare. Oggi il virus va attaccato, non possiamo più farci attaccare dal virus. Ho sentito che dal 1° febbraio ci sarà vaccino obbligatorio nel calcio e va benissimo. Ma intanto penso che ci sono già tantissimi giocatori vaccinati, mi sembra oltre l’80 per cento. Un numero sufficiente di atleti per cambiare le regole: chi ha due o tre dosi di vaccino, se risulta asintomatico, dovrebbe essere libero di giocare e di svolgere il proprio lavoro.
Francamente, quando parliamo di vaccinati e asintomatici, io non vedo quale sia il problema a mandarli regolarmente in campo. Poi se uno è sintomatico, allora si mette in quarantena secondo la legge vigente. Ma chi sta bene non deve essere costretto all’isolamento o alla quarantena, altrimenti non ripartiamo più”.