Gian Paolo Bargiggia è un personaggio di Pavia famoso soprattutto per la sua barba e per il suo costante pensiero rivolto ai napoletani, ormai diventati per lui una vera e propria ossessione.
Bargiggia non riesce a tenere i suoi pensieri lontano dai napoletani, magari anche per distrarsi da altre faccende per lui più tristi e delicate, e non perde occasione per postare tweet sul suo profilo ufficiale dove offende la SSC Napoli.
Tante volte un’ossessione, come la gelosia e l’invidia, fa perdere lucidità e non permette a una persona di riflettere su certe uscite ritenute felici, ma che invece fanno piangere per la loro pochezza e che “fomentano” non poco certe ostilità.
Al signor Bargiggia bisognerebbe ricordare che i napoletani non c’entrano nulla neanche in tante altre partite del campionato italiano, ma che puntualmente ne diventano protagonisti involontari per i cori razzisti e di discriminazione territoriale. Poche volte ho letto sincere e dure condanne da parte di chi parla di sportività, ovìbiettività e civiltà ma alla fine sembra non conoscerne neanche i significati.
Però bisogna fare un plauso al signor Bargiggia, per la sua bravura nello sfruttare la sua ossessione per i napoletani, per guadagnare un minimo di notorietà che gli stessi napoletani incosciamente aiutano a diffondere.
Ma forse i veri furbi non abitano a Napoli.
La saggezza dei detti popolari non sbaglia mai:
“Il maggior disprezzo e la non curanza”.
Meditate napoletani, meditate!