Barcellona-Napoli è ormai alle porte, analizziamo il confronto tra le due squadre per quanto riguarda il loro pacchetto difensivo.
Ter Stegen contro Meret, Pique contro Koulibaly, Jordi Alba contro Mario Rui. Barcellona-Napoli non sarà solo il confronto tra due squadre per l’accesso alle final eight di Champions League. Ma una serie di duelli tra due reparti difensivi apparsi, questa stagione, più in difficoltà di quanto non abbiano abituato nelle passate edizioni. Nonostante questo, ruolo per ruolo, assisteremo a confronti importanti e interessanti, scontri generazionali e battaglie epiche tra i pilastri dei due reparti.
Andamento della difesa
BARCELLONA – Il Barça quest’anno ha deluso le aspettative. E non solo dal punto di vista del risultato sportivo che l’ha vista arrivare seconda in campionato ed eliminata ai quarti in Coppa del Re e nella semifinale della Supercoppa di Spagna. Le querelle societarie, l’apparente ribellione dei “senatori” verso Setien, hanno mostrato una fragilità che non pensavamo possibile nella corazzata blaugrana. Ed il reparto difensivo sembra aver risentito in prima istanza di questa sciagurata annata. In Liga il Barça si è classificato quinto come miglior difesa con 38 gol subiti, assieme all’Athletic Bilbao, una media di un gol subito a partita. Poco meglio in Champions, dove ha subito 4 gol nelle 6 sfide del girone (chiudendo avanti a Borussia Dortmund, Inter e Slavia Praga), più un gol nell’andata degli ottavi contro il Napoli.
NAPOLI – Ma se Atene piange, Sparta non ride. Gli azzurri hanno pagato molto l’avvio di stagione con Ancelotti e, ancor di più, il rilassamento dopo la vittoria della Coppa Italia. I gol subiti in campionato dalla difesa di Gattuso sono ben 50, a fronte dei 5 subiti in Champions League (4 nei gironi, come il Barcellona, ed uno nella sfida d’andata al San Paolo. In particolare però, al netto dell’esuberanza di Koulibaly che lo porta sì a commettere errori, ma ad essere uno dei difensori più forti del panorama europeo, hanno destato preoccupazione le amnesie in certi momenti della gara che potrebbero costare carissime contro gli attaccanti del Barcellona.
Portieri
BARCELLONA – Marc-André ter Stegen è uno dei portieri più forti del mondo. A 28 anni è ormai da considerare nel pieno della sua maturità calcistica e, considerando la naturale longevità del suo ruolo nel calcio moderno, c’è da pensare che la corona possa stare sulla sua testa per ancora diversi anni. Lo “sweeper-keeper” tedesco sembra essere il classico “pacchetto completo”: bravo nel gioco con i piedi perché dotato di grande visione di gioco, ottimi riflessi, perfetto posizionamento tra i pali e nelle uscite, sa parare i rigori.
Rendimento: Liga (36*/36**); Champions (6/4); Copa del Rey (2/1).
*presenze **gol subiti
Altri portieri: Neto (5/7).
NAPOLI – Alex Meret è uno dei portieri più promettenti della sua generazione e con i suoi soli 23 anni sta già vivendo esperienze che lo faranno maturare in fretta in maglia azzurra. Reattivo e rapido nonostante l’altezza (190 cm), è formidabile nei tiri dall’interno dell’area ed a breve distanza, oltre che essere quasi sempre impeccabile nelle uscite basse, mostrando una perfetta scelta di tempo. Deficitario ancora per quanto riguarda, invece, i tiri dalla distanza che troppo spesso ancora lo vedono raccogliere mestamente il pallone alle proprie spalle. Il futuro è il suo, deve solo avere il coraggio di allungare i guantoni e prenderlo.
Rendimento: Serie A (22/33); Champions (6/4); Coppa Italia (1/0).
Altri portieri: David Ospina non è il secondo portiere del Napoli, anzi. il 31enne colombiano è un titolare aggiunto, più di una chioccia, una vera sicurezza alla quale Gattuso si affida quando serve qualcuno cui consegnare le chiavi della costruzione dal basso. Reattivo, forse non preciso nelle trattenute alle quali preferisce le respinte di pugno, è un portiere di conclamata esperienza internazionale (22/19); Orestis Karnezis.
Terzini destri
BARCELLONA – Nelson Semedo, terzino portoghese classe 1993. Per lui una stagione da dividere tra casa sua, la fascia destra, e la fascia sinistra su cui ha giocato diverse gare in questa stagione. In ogni caso, una presenza praticamente fissa quest’anno per il Barcellona quella del vincitore della Nations League 2018/19. Con la sua velocità può permettersi di affondare, utilissimo per la sua tecnica, e di tornare a coprire senza grossi problemi. Sei assist ed un gol in stagione lo rendono pericoloso quando scende sulla fascia.
Rendimento: Liga (32*/1**/4**); Champions (5/0/1); Copa del Rey (3/0/1).
*presenze **gol ***assist
Altri terzini: Sergi Roberto, schierato spesso come centrocampista centrale quest’anno (suo ruolo originario, tra l’altro), diventato pezzo importante nello scacchiere tattico di Setien (37/1/2); Moussa Wagué (3/0/2).
NAPOLI – Giovanni Di Lorenzo ha coronato il sogno di una vita. E non tanto quello di essere in maglia azzurra, quanto per il fatto di giocare in Champions League, davanti a Messi e compagni, quando fino a tre stagioni fa era al Matera, in Serie C. Ora ara la fascia destra con costanza, utilissimo allo svolgimento della fase offensiva (agli inizi di carriera era attaccante, soprannominato Batigol) quanto attento nelle diagonali e nelle coperture difensive. E’ un difensore polivalente, dato che può giocare (ed ha giocato in questo suo primo anno in azzurro) sia a destra, che a sinistra, che al centro della difesa. Arrivato dall’Empoli per 8 milioni è alla sua prima stagione “tra i grandi” e non sembra aver voglia di retrocedere nemmeno un passo.
Rendimento: Serie A (33/3/4); Champions (7/0/2); Coppa Italia (5/0/1).
Altri terzini: Elseid Hysaj, a 26 anni il terzino albanese sembra valutare il suo futuro e, dopo questa stagione in crescita costante, sembra che possa essere ancora tinto d’azzurro. Sorprendentemente, sembra che le sue prestazioni migliori siano quando è impegnato sulla fascia opposta, la sinistra, che può occupare grazie alla sua buona abilità ad usare entrambi i piedi. Qualche noia fisica (ed una frattura) gli hanno fatto saltare i gironi di Champions, ma è da considerare un titolare aggiunto (per ambo le fasce) dati gli infortuni di Malcuit e Ghoulam (24/1/2).
Terzini sinistri
BARCELLONA – Jordi Alba, prodotto della cantera del Barcellona, fa ritorno a casa nel 2012 dal Valencia per 14 milioni di euro. Il terzino spagnolo classe 1989 ha una carriera di tutto rispetto: pluricampione di Spagna, con il Barcellona ha vinto anche Champions, Supercoppa e Mondiale nel 2015. Difensore attento, veloce, la cui resistenza gli permette di essere lucido sia in attacco che in difesa. Tuttavia, quest’anno una serie di infortuni soprattutto muscolari alla coscia gli hanno fatto saltare diverse partite.
Rendimento: Liga (27/2/6); Champions (3/0/0); Copa del Rey (3/0/1); Supercopa (1/0/0).
Altri terzini: Junior Firpo (22/1/2).
NAPOLI – Mario Rui, ultimo baluardo della fascia sinistra vista l’ormai endemica indisponibilità di Ghoulam, il portoghese classe ’91 è ormai un perno stabile della formazione azzurra. E in realtà non solo per l’indisponibilità. Mario si è conquistato i gradi sul campo, mostrando di poter far fronte ai limiti oggettivi per strappare da ogni partita la conferma che no, non è lì per caso. Mario è la cattiveria, il furore agonistico, quella “cazzimma” che troppo spesso manca al Napoli, con gli occhi aperti, quasi spiritati, di chi è in trance agonistica. Corre, lotta, crossa, tira, difende, fa la guerra e imposta nei duetti tecnici con Insigne, fa tutto Mario Rui e, soprattutto, non si arrende mai.
Rendimento: Serie A (24/0/2); Champions (6/0/0); Coppa Italia (4/0/0).
Difensori centrali
BARCELLONA – Gerard Piqué, campione del Mondo e d’Europa con la Spagna, campione d’Inghilterra con il Manchester United prima di tornare a casa base, dove ha letteralmente dominato il campionato spagnolo e vinto 3 delle 4 Champions League conquistate in carriera (dopo quella vinta con i Red Devils). Al Barcellona non è solo il perno della difesa, ma ricopre anche un ruolo dirigenziale. Classe 1987, è uno dei difensori più forti della sua generazione e, ancora, uno dei migliori al mondo. Dotato di grande tecnica, cosa che gli permette di impostare il gioco da dietro e di giocare da centrocampista centrale. La sua stazza (194 cm x 84 kg) lo rende quasi insuperabile nel gioco aereo e nel corpo a corpo.
Rendimento: Liga (35/1/0); Champions (5/0/0); Copa del Rey (2/0/0); Supercopa (1/0/0).
Clement Lenglet si è ritrovato titolare a causa dell’infortunio di Samuel Umtiti, ha messo il suo piede mancino e la sua abilità nel posizionamento difensivo a servizio della squadra. Classe ’95, è un difensore forte sia nel gioco aereo che negli anticipi, abbinando la sua forza fisica ad una buona velocità e ad un’ottima scelta di tempo oltre che mostrare una spiccata intelligenza nella scelta del posizionamento difensivo.
Rendimento: Liga (28/2/1), Champions (7/0/0), Copa del Rey (3/1/0).
Altri centrali: Samuel Umtiti, enfant prodige del calcio francese, a 26 anni poteva essere la prova di maturità ma una serie di infortuni prima al piede, poi al ginocchio, ne hanno arrestato la crescita. Al punto che si parla anche di cessione a fine stagione (18/0/0); Jean-Clair Todibo, anche lui, come il connazionale, ha avuto una stagione falcidiata dagli infortuni (13/0/0); Ronald Araujo (6/0/0).
NAPOLI – Kalidou Koulibaly non ha vissuto la sua migliore stagione, questo è chiaro. Troppo spesso disattento, impegnato a non uscire da una spirale che lo vuole vedere sempre commettere gli stessi errori di leggerezza, tentare anticipi rischiosi, confidare troppo nelle proprie doti fisiche. Doti che sono, francamente, disarmanti. KK ha tutto quello che serve per essere uno dei difensori più forti del mondo, erede di quel Thuram cui si ispira. La natura gli ha dato un corpo possente che riesce a muovere con eleganza. Che lo rende letteralmente insuperabile nell’uno contro uno ed in velocità, oltre che nel gioco aereo. Una cavalcata che gli consente, tra l’altro, sortite offensive degne di nota in progressioni palla al piede che non dovrebbero essere proprie di un difensore centrale. Deve solo accendere la luce. E quando lo fa, è un’ira di Dio.
Rendimento: Serie A (25/0/0); Champions (6/0/0); Coppa Italia (2/0/0).
Konstantinos Manolas è arrivato dalla Roma per 36 milioni per formare con Koulibaly la coppia di centrali più forte del campionato ed una delle più forti d’Europa. I due, però, si sono mostrati tanto simili dal sembrare quasi incompatibili. Vero è che sia il greco che il senegalese hanno dovuto far fronte ad alcune noie fisiche che hanno fermato la curva d’apprendimento di tutto il reparto difensivo. Resta in ogni caso la certezza che Kostas è un difensore di prima classe, ormai nel pieno della maturità (29 anni) ed uno dei centrali più veloci al mondo, cosa che lo rende difficilissimo da superare in duello e, soprattutto, temibile negli anticipi. Tanto difensivi, che offensivi data la sua innata abilità come colpitore di testa.
Rendimento: Serie A (28/4/0); Champions (5/0/0); Coppa Italia (3/0/0).
Altri centrali: Nikola Maksimovic è ormai decisamente più di un’alternativa. Sembrano lontanissime le critiche ricevute dopo il suo acquisto dal Torino perché ormai Nikola è un centrale dalla massima affidabilità. Tanto che, causa gli infortuni dei suoi compagni di reparto, ha scalato le gerarchie mostrandosi una vera sicurezza. Rapido, forte nella marcatura, imponente di testa (28/1/1); Sebastiano Luperto (12/0/0).