Quella tra catalani e bavaresi è una sfida che ha tutte le premesse per restare negli annali. Barcellona contro Bayern Monaco. Una sfida che offre innumerevoli spunti e spettacolo assicurato per tutti gli amanti del calcio.
Guardiola si trova per la prima volta contro il club di cui ha scritto la storia, prima da giocatore e poi da allenatore. Con i blaugrana l’ex-centrocampista del Brescia ha conquistato – solo da allenatore – tre volte la Liga, due coppe di Spagna, tre supercoppe spagnole, due Champions League, due supercoppe europee e due mondiali per club. Il tutto, alla prima esperienza da allenatore di una prima squadra. Luis Enrique, suo erede prima al Barcellona B e – dopo qualche anno – alla guida della squadra A, affronterà questa sfida consapevole di poter dire la sua avendo a disposizione talenti del calibro di Messi, Neymar, Suarez, Piqué, Xavi e Iniesta.
La fantasia del centrocampo catalano contro la superpotenza agli ordini di Guardiola. Un carrarmato che ha demolito il Porto nel ritorno dei quarti di finale, dopo la sconfitta 3-1 al Do Dragao a causa di alcuni errori individuali, sbarazzandosene con estrema facilità e sei palloni da raccogliere dal fondo della rete per il portiere dei portoghesi. Da quando è al Bayern, Guardiola ha abbandonato il suo proverbiale possesso palla prolungato riuscendo a creare una squadra camaleontica e versatile, forza dominante nella Bundesliga e molto difficile da fermare anche in Champions League. Il capolavoro tattico del tecnico pluridecorato è visibile attraverso l’esempio di Alaba. L’austriaco è solito iniziare le partite da terzino sinistro, ma nel corso dei novanta minuti succede spesso che cambi posizione arrivando a giocare in attacco passando per il centrocampo. Guardiola non ha paura di sperimentare. Uno degli spunti più originali da quando è in Baviera è stato quello di far giocare Ribery e Robben interni di centrocampo, episodio avvenuto in Champions contro lo Shaktar. I due esterni, in questo momento fuori per infortunio, sono fondamentali nello scacchiere del tecnico nativo di Santpedor, il quale ha sorpreso persino con il modo in cui ha scelto di ovviare a queste due assenze pesanti. Spostare Lahm sulle ali d’attacco. Guardiola, che può contare su un altro ex-Barcellona come Thiago Alcantara, riesce a coniugare spettacolo ed ottimi risultati.
Allo stesso modo Luis Enrique, dopo lo scetticismo iniziale dell’ambiente blaugrana nei suoi confronti ha fatto del Barcellona una macchina quasi infallibile. Attualmente primi in campionato trascinati dal solito Messi, i catalani non hanno intenzione di fermare il loro cammino verso la conquista di quella che sarebbe la quinta Champions League della loro storia.
Andata il 6 maggio al Camp Nou, ritorno il 12 all’Allianz Arena. Per 180′ il mondo del calcio si fermerà. Occhi puntati su questa sfida che promette spettacolo ed emozioni.
Articolo di: Valerio Intermoia