Mentre il presidente Pallotta esclude qualunque azione legale contro Francesco Totti dopo le sue dichiarazioni in conferenza stampa, il vice presidente Baldissoni ha così risposto alle accuse di Totti dai microfoni di Sky.
“Bisogna partire dal passaggio che tutti i calciatori vivono dall’essere all’icona al diventare altro. Non è semplice e non rapido, implica poi un passaggio ulteriore che va accompagnato. Siamo stati convintissimi nell’essere pazienti ed aspettarlo.
La società gli ha proposto di assumere quello che anche lui riteneva il suo ruolo più consono: il direttore tecnico. Non ha dato una risposta e siamo rimasti dispiaciuti.
La scelta di Ranieri è stata accolta dalla società. Poi la scelta di andare a convincere Conte, anche lì la società l’ha voluto seguire. Non lavoro nell’area tecnica e non so se altre sue considerazioni non siano state prese.
Il lavoro resta di squadra e nessuno può decidere da solo.
Il concetto di deromanizzazione sarebbe totalmente sciocco e autolesionista. Sono i fatti a dimostrare che non è così. Prima del completamento dell’acquisizione da parte degli americani, incontrai Francesco e gli andai a spiegare la considerazione degli americani. Gli dissi che Francesco Totti statisticamente nel mondo era più conosciuto della Roma all’epoca. Il riconoscimento di tale valore era imprescindibile anche nella scelta dell’investimento. Nulla più lontano dal vero che pensare di voler allontanare Francesco Totti dalla Roma.
Sul fatto che Pallotta e Totti non si siano parlati ricordo che il presidente aveva invitato Francesco ( già da quando aveva smesso di giocare) a passare del tempo con lui negli Stati Uniti per conoscere tutte le dinamiche dei suoi investimenti nella Roma. Mi rendo conto che poi c’è una difficoltà di lingua e di cultura che non facilita questa comunicazione sulla quale noi avremmo potuto impegnarci di più nel favorirla.
È evidente che è una sconfitta per tutti quando non si riesce a trattenere un grandissimo patrimonio per la storia della Roma. Dal punto di vista delle strategie di mercato, queste non sono associate a tutto ciò. La Roma deve andare avanti a prescindere da chi è all’interno della società.
Il mio rapporto con lui è sempre stato chiaro, cortese e corretto. Il primo anno gli ho dato massima disponibilità, l’ho invitato spesso a venire, a fare domande, per vedere e per farsi un’idea sulla vita all’interno del club, da cui magari prendere spunto su quello che avrebbe voluto fare.
Nuova proprietà? Il presidente è stato chiaro più volte: la Roma non è in vendita, questo è bene che i mercati lo sappiano”.