Nell’edizione odierna de ‘Il Corriere dello Sport’ ha parlato l’ex giocatore Salvatore Bagni.
Quel giorno è arrivato, Bagni, e neppure all’improvviso.
«L’unico scudetto vinto senza discussioni. Era chiaro da mesi che sarebbe finita così, chi si è lanciato in pronostici ha potuto sbagliare solo la data della aritmetica conquista. Ma questo è stato uno dei campionati più belli, reso tale dal Napoli».
A Napoli non si finisce di festeggiare.
«E perché mai si dovrebbe? Dopo trentatré anni di attesa, con generazioni che lo hanno aspettato, è meraviglioso scoprire la felicità negli occhi dei tifosi. È un modo di essere, questo, che sta facendo scuola, che scatena entusiasmo anche altrove. Vedo, leggo, sento di ex calciatori come me che osservano con ammirazione l’atmosfera di Napoli e la prendono ad esempio: godersela è sacrosanto».
La prima scelta è nell’aria: Giuntoli che si separa.
«Ma ci sta perché otto anni a quei livelli rappresentano uno stress. Ha fatto non bene ma benissimo, ha costruito un prodigio di squadra, dove c’è una qualità tecnica altissima. Ha consumato tutto quello che aveva, pure perché questa sua epoca non sempre è stata idilliaca. Ora è inevitabile avvertire altre motivazioni, servono. E spero che non ci siano fratture tra lui e De Laurentiis, mi auguro si stacchino con discrezione e reciproca simpatia, evitando strascichi. Hanno segnato l’eternità. Sarà complicata l’eredità, questo è vero, però Accardi o Polito, i nomi che stanno comparendo sul palcoscenico, sono perfettamente in linea con la filosofia di De Laurentiis: anche Giuntoli fu una sorpresa, sembrava una scommessa, e invece è andata come è andata».
Come immagina la difesa dello scudetto?
«Attraverso gli stessi sistemi che hanno portato alla conquista e ad un decennio da protagonista. Perché il Napoli è da sempre tra le Grandi, lo dicono i risultati. C’è una base ricca di contenuti, uno spogliatoio sanissimo, una qualità impressionante. Poi ci sono idee chiare, sanno cosa vogliono. C’è la clausola per Kim, pazienza, sono le dinamiche: hanno dovuto metterla però sapranno come aggirare il problema, cercando altro come stanno facendo».
Cosa si dice in giro…
«Che il Napoli è interessato a un centrale difensivo, un centrocampista, un po’ meno ad un attaccante, visto che vorrebbe tenere Osimhen e non so come faccia se arriveranno con 120 milioni di euro. Ma DeLa è un duro, proverà a resistere».
Un giocatore difficile da sostituire?
«Sono in parecchi, a dire il vero. Ma faccio un esempio, senza citare i soliti noti – Kim, Kvara e Osi – se dovesse andar via Zielinski, al quale l’unico addebito mosso è quello della continuità, con chi riesci a sostituirlo? Quanti ce ne sono in giro, nel Mondo, con quei piedi, quel talento? Ecco perché da sette anni sta al Napoli, perché di giocatori come lui se è difficile individuarne, a certi prezzi».
Per l’intervista completa vi riportiamo alle pagine de ‘Il Corriere dello Sport’.