Baci da Napoli. Un’epopea eroica da tramandare alle generazioni future.
Una cartolina, molto più emozionante di un messaggio social, impiega un po’ di tempo ad arrivare ma resta per sempre.
Tempo, che manca alla fine della stagione, dilatato
e gustoso come quello che ti separa dall’ufficialità di una bella notizia che ti hanno, ufficiosamente, anticipato.
Un tifoso, ieri mi ha detto che tutto questo vorrebbe non finisse mai.
Questo momento, non il raggiungimento del traguardo, perché le emozioni forti e condivise che il Napoli sta regalando a mani basse sono impagabili.
Quando tutto sarà finito, la narrazione epica, delle gesta dei partenopei, verrà tramandata per anni ed ognuno avrà il suo ricordo speciale.
Non la vittoria finale ma come ci sono arrivati, è questa la differenza.
Le tradizioni orali del mito, focalizzano l’attenzione sui dettagli, succede, sempre, quando la storia diventa leggenda.
Lo faranno, anche i protagonisti, fidatevi, sono uomini come tutti, vabbè, non proprio come tutti.
Sono supereroi, ok, ma anche le divinità dell’Olimpo hanno le loro debolezze, i ricordi preferiti e li racconteranno.
Ognuno, a modo suo, nella propria lingua e sarà una babele di suoni, schiocchi della lingua, vocali aspirate o troppe consonanti tradotta in un unico sentimento universale: Felicità.
In Corea, ci faranno una serie, De Laurentiis un docufilm o, magari, un colossal.
Spalletti, imbottiglierà la gloria e la felicità, poi magari una delle bottiglie la lascerà andare tra le onde del mare per i posteri, a futura memoria.
Perché bisogna essere allenatori e squadra buoni da ‘Bosco e da riviera’ non per vincere ma per prendersi l’immortalità.
L’eternità che ti regala solo la bellezza e sopravvive al disprezzo del tempo che è un obiettivo ma anche una conseguenza.
L’uomo, insegue la felicità ma resta soggiogato dallo splendore, la meraviglia è l’incantesimo al quale nessuno può resistere.
Assaporare ogni istante di questa magnificenza, succhiarne ogni goccia, strizzare ogni emozione, annusarne tutti i profumi senza mischiarli ma uno ad uno.
Diventarne dipendenti senza nessuna voglia di smettere.
Infine godere.
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