Mattia Grassani, legale del Calcio Napoli, ha parlato ai microfoni di Radio Marte della situazione contrattuale dei Maurizio Sarri, ormai ex allenatore azzurro, ancora sotto contratto.
“Il rapporto tra il Napoli e Sarri è chiaro, almeno dal punto di vista contrattuale. Lo scenario attuale è lineare, Sarri è ancora sotto contratto con il Napoli e il contratto di Ancelotti sarà valido a partire della stagione 2018/19. La clausola è scaduta e chi è interessato con l’allenatore dovrà trattare con la società, perché il contratto di Sarri è valido fino al 30 giugno 2020. Il tesseramento di Sarri, salvo esonero, scade il 30 giugno 2018 e se entro il 1^ luglio, com’è presumibile, il Napoli sarà nella posizione in ogni caso addirittura di poterlo richiamare se si verificassero le circostanze. Sarri può consegnare le dimissioni, non sarebbe più a disposizione e non percepirebbe più lo stipendio pur restando contrattualizzato e non avrebbe senso.
Il Napoli ha già diffidato club che sono interessati a Sarri perché l’allenatore è un tesserato a libro paga del Napoli e senza il consenso della società non si può trattare con l’allenatore. Il Napoli è forte di una clausola che ha un suo valore e di una posizione chiara. Parlare di demansionamento in un contesto come quello del lavoro sportivo è improprio. Esiste il mobbing nel calcio, ma quando un calciatore, titolare di un contratto, viene escluso dalla squadra, non viene fatto allenare o addirittura lo si fa cambiare in uno spogliatoio differente. Nel caso dell’allenatore, le scelte che si sono fatte sono imprenditoriali e legittime. L’allenatore non è pagato per condurre fino alla fine del contratto una squadra, anzi per vari motivi il rapporto finisce in uno stato di congelamento senza passare per il demansionamento. Non c’è rischio di finire in tribunale”.
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