Un imperatore.
L’immagine del Pocho Lavezzi a fine gara in piedi sui cartelloni pubblicitari, la muscolatura marmorea, i pugni al cielo, le urla di gioia, le lacrime. Lacrime di felicità, ma anche di commiato. Il Pocho Lavezzi sa che di li a qualche mese svestirà l’azzurro.
Era il 20 Maggio del 2012, il Napoli ha vinto la Coppa Italia battendo la Juventus in finale. Il Pocho Lavezzi è l’apoteosi della felicità.
Una casacca, una fede, indossata con lo spirito di chi la sente. Persona taciturna e schiva, il Pocho, ma dal cuore grande. Napoli era diventata la sua missione. I suoi silenzi erano molto più rumorosi dei patriottismi gridati al vento. Era lui l’anima del Napoli, era lui il Leader vero, era lui quello che con le sue memorabili ed indisciplinate cavalcate sull’erba trascinava gli azzurri al di la dell’ostacolo.
Il pochi Lavezzi ci manca. Ed al Pocho Lavezzi, oggi, vogliamo fare gli auguri per il suo 29° compleanno.
Sarà pur “nu vicchiariello”, così come lo ha simpaticamente etichettato Aurelio De Laurentiis replicando a voci di mercato che ne paventavano un ritorno in azzurro, ma il popolo azzurro non dimenticherà mai un professionista che ha scelto Parigi ma amato Napoli.