Sabato 19 agosto 2017. Stadio Bentegodi di Verona. In campo Verona e Napoli per la prima giornata della Serie A 2017-18. Prima dell’incontro viene osservato un minuto di silenzio per le vittime dell’attentato di Barcellona.
Giusto un minuto è durato il momento di dolore di molti veronesi, prima di mortificare quelle vittime innocenti proprio come accaduto due anni prima con le vittime del Bataclan di Parigi, invocando il Vesuvio con la speranza di vedere altri morti purché di origine napoletana.
Non solo. Molti veronesi hanno pensato bene di urlare anche “Scimmia” dopo ogni nome dei calciatori del Napoli al momento dell’annuncio delle formazioni.
Sembrava che il giornalista di Mediaset Pier Luigi Pardo avesse preso a cuore la cosa condannando quello ‘sc…empio’ durante la trasmissione “Tiki Taka” da lui condotta.
Poveri illusi i napoletani. Una settimana dopo infatti, si è tornati alla triste normalità dell’Italia non solo calcistica.
Dopo averlo fatto durante una trasmissione di calcio di una emittente televisiva veronese [GUARDA QUI], anche durante “Tiki Taka” sono arrivate le scuse di Pardo ai tifosi veronesi per aver interpretato quello “Scimmia” come un epiteto razzista verso i napoletani, ridimensionandolo a semplice atto goliardico usato per ‘insultare’ tutti i calciatori avversari di tutte le squadre.
Peccato che Pardo, sicuramente in buona fede per carità, non abbia visto i veronesi in giro per Verona con la maglia di Insigne e la maschera della scimmia.
Peccato che Pardo non abbia sentito i cori cantati, non solo durante la partita, contro Insigne e contro i napoletani che certo non auguravano una vincita al Superenalotto.
Peccato che Pardo abbia dimenticato che durante la sfida con il Napoli, il Bentegodi aveva già un settore chiuso per squalifica proprio per insulti razzisti a calciatori di colore.
Pardo è poi intervenuto a Radio Kiss Kiss per motivare le scuse fatte ai veronesi [LEGGI QUI].
Ha ragione Pardo che bisogna smorzare i toni e cercare la via del dialogo, solo che bisogna stare attenti a non dare forza a quella parte del tifo che ‘goliardicamente’ insulta scimmia gli avversari e invoca il risveglio del Vesuvio.
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