Europa League

Arsenal: la dinastia dei presidenti che hanno reso grandi i Gunners

Questa settimana il Napoli affronterà l’Arsenal nei quarti di finale di Europa League. Analizziamo più da vicino la struttura societaria di uno dei più grandi club del calcio inglese.

La proprietà – Quella dell’Arsenal è una proprietà ben diversa da quella delle altre squadre inglesi. Il primo presidente della storia fu Henry Norris che restò alla guida del club per diciannove anni. Dopo la Seconda Guerra Mondiale il club fu acquistato da Samuel Hill-Wood e Bracewell Smith e da quel momento i discendenti dei due proprietari hanno curato gli interessi della società londinese.
L’ultimo presidente appartenente ad una di queste due famiglie è stato Peter Hill-Wood che dal 2007 al 2018, anno della sua morte, ha guidato l’Arsenal attirando anche i magnati americani che con la società madre Arsenal Holdings sono gli attuali proprietari del club. L’attuale presidente, invece, è Sir Chips Keswick.

Il fatturato – Dopo il record di incassi del 2017 pari a 422,8 milioni di sterline, nel 2018 sono calati i ricavi del club fino a 388,2 milioni di sterline. Il calo è senza dubbio legato alla partecipazione dell’Arsenal all’Europa League piuttosto che alla Champions League. Nonostante il calo dei ricavi, però, il club può vantare un utile di 56 milioni di sterline, pari a 65 milioni di euro.
Sono aumentati, inoltre, i costi del club a causa dell’aumento del tetto ingaggi e a causa delle spese straordinarie relative ai cambiamenti nel personale di gestione, di coaching e di supporto della prima squadra.

Il mercato – L’impatto principale sui conti del club è arrivato dalla cessioni, che, dopo diversi anni con ricavi piuttosto bassi, nel 2017/18 sono tornati a salire: le cessioni di Walcott, Giroud, Coquelin, Sanchez e Oxlade-Chamberlain hanno portato un profitto di 120 milioni di sterline.
Dall’altro lato, gli acquisti nella campagna trasferimenti per 165,8 milioni di sterline hanno portato ad un aumento del valore contabile delle immobilizzazioni immateriali (registrazioni dei giocatori), che nel 2017/18 ha raggiunto quota 238,2 milioni di sterline contro i 182,0 milioni di sterline del 2016/17.

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