Qualcuno si era procurato un pallottoliere, qualcun altro temeva di perdere il conto delle reti che avrebbe messo a segno l’Argentina. Sono rimasti tutti delusi, compresi coloro che, dopo aver visto giocare l’italia contro la Costa Rica, erano convinti di non poter vedere una grande del calcio mondiale giocar peggio.
L’Argentina si schiera con un 4-3-1-2 con i “napoletani” Fernandez ed Higuain titolari. Il primo tempo scorre via senza emozioni, qualche iniziativa sulla sinistra di Di Maria (il più vivo dei suoi), qualche lampo di Messi stroncato sul nascere. Poco altro. Dopo i primi 15° minuti di gioco la cosa più interessante che si vede è Maradona in tribuna in perfetta forma.
L’immagine, forse, deve essersi vista anche allo stadio. Higuain, infatti, dopo un quarto d’ora anonimo, si scuote. In quattro minuti serve due assist (a Di Maria e Auguero) e poi sbaglia un semplice controllo in contropiede potenzialmente pericoloso.
Higuain torna a vedersi al minuto 27° quando sbaglia un semplice appoggio ai centrocampisti ed avvia il rischioso contropiede iraniano.
Di Maria a tratti, Messi un fantasma, Zabaleta macina chilometri a vuoto. L’Iran tiene botta senza rischiare praticamente mai.
Si va al riposo.
La ripresa comincia sulla falsariga dei primi 45° di gioco, l’Argentina cerca di accelerare, ma si espone al contropiede iraniano. Clamorose un paio di occasioni sempre con Dejagah. Romero fa miracoli. L’Argentina evita di fare la fine dell’Italia.
Le squadre si allungano, la tattica allenta i meccanismi dei suoi dettami, ne beneficia lo spettacolo.
Al 75° Higuain viene sostituito, ma per qualcuno l’argentino aveva abbandonato il campo già da un po’. Entra il Pocho Lavezzi.
Il tempo scorre via, i biancocelesti spingono ma non fanno male ad un Iran che non concede nulla.
All’85° Romero mette la firma in calce alla sua splendida prestazione parando ancora su Dejagah lanciatissimo a rete.
Si entra nel recupero, la gara sembra finita. Sembra. Messi prende palla sulla trequarti destra del campo, in un attimo alza lo sguardo, sposta la palla sulla sua sinistra per evitare l’avversario e con un interno sinistro piazza la palla a fil di palo alla destra dell’incolpevole Haghighi.
All’Iran gli applausi. All’argentina i punti.
Voti:
Fernandez 5,5: scende in campo con la sicurezza mostrata a Napoli nell’ultima stagione, tiene la posizione con la serenità di chi è consapevole della propria forza. Non commette errori clamorosi, ma paga l’infelice prestazione della propria squadra. Troppo spesso, troppe volte, esposto ai contropiede avversari.
Higuain 4,5: Stentiamo a ricordare una partita così brutta dell’argentino. Impalpabile, mai propositivo, quasi nascosto. Un fantasma. Giustamente sostituito.