Giancarlo Antognoni, compagno di Paolo Rossi nell’Italia del 1982, ha parlato al La Gazzetta dello Sport del suo ricordo di Pablito.
“Una delle ultime volte che ho giocato con Paolo è stato in Versilia a casa del nostro comune amico Nick Zanone. E naturalmente aveva fatto gol. Lui segnava anche camminando.
Sapeva sempre dove il pallone sarebbe arrivato. Per i difensori era un incubo. Con i suoi gol mi ha regalato un Mondiale. Eppure anche dopo quelle sue magie è rimasto il solito Rossi. Sempre. Paolo è stato eccezionale nella normalità. Non è una cosa scontata. Anzi, è una virtù rara.
Non sapevo che stava male. Non lo sapevo io e non lo sapeva nessuno del gruppo dei Campioni di Spagna. Immagino che Paolo abbia scelto di chiudersi nella sua sofferenza insieme alle persone più care per non disturbare i suoi amici. Immagino che abbia voluto che noi continuassimo a ricordarlo non con immagini segnate dal dolore, ma con quel suo sorriso incantato. E poi credo che fino all’ultimo Paolo abbia sperato di battere anche il Mostro. Lui è stato l’uomo delle imprese impossibili”.
L’intervista integrale, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport.