Ha tenuto tutti col fiato sospeso sino a pochi minuti fa, ha lottato fino all’ultimo, sorretto dal suo fisico da calciatore, nella battaglia più difficile. Ma a vincerla, purtroppo, è stato il male che lo ha colpito nel bel mezzo di una gara di calcio.
La stessa gara che lo aveva visto fino a quel tragico momento, protagonista assoluto. Paolo Ceccarelli non ce l’ha fatta. E’ morto a soli 22 anni stroncato da un’aneurisma celebrale per il quale era stato sottoposto a un intervento disperato.
Tutto comincia domenica sera, dopo l’incontro di campionato di promozione tra il suo Cogoleto e la Rivarolese, al Torbella. La gioia per la vittoria e la festa con gli amici. Paolo scende in campo titolare ed è l’uomo partita, mette a segno una doppietta regalando la vittoria ai suoi. Poi il ritorno a casa. Lì, la normalità di una domenica di calcio come tante, si trasforma in un dramma. Il giovane dice ai genitori di essere stanco, si va a coricare. Poi tutto precipita, tanto velocemente quanto inspiegabilmente. Il ragazzo perde sensibilità alle braccia, comincia a veder male. Poi non riconosce più le persone che ha accanto. Il malore si presenta così e prosegue devastante. Paolo viene accompagnato in codice rosso all’ospedale San Martino.
La diagnosi dei medici dopo i primi accertamenti è impietosa: emorragia cerebrale provocata da aneurisma latente al cervello.
Il tragico epilogo nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Martino di Genova. Al capezzale di Paolo c’erano la famiglia, gli amici, compagni di squadra e dirigenti.