Ancora niente sport di contatto: il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha commentato la vicenda con un post su Facebook.
“Da giorni vediamo persone che giocano nelle piazze, nelle strade, sulle spiagge e nei parchi pubblici: ritengo più giusto e più sicuro giocare nei centri sportivi seguendo le regole previste dalle Regioni.
Resta fondamentale il parere dei medici, ma non si può ignorare il contesto: il Governo ha il dovere di assumersi la piena responsabilità di ogni decisione.
Per questo ho scritto al Presidente Giuseppe Conte e al Ministro Roberto Speranza: so bene quanto importante sia il rispetto delle norme di distanziamento fisico, ma non credo si possa prescindere dall’osservazione empirica di quanto accade sotto i nostri occhi.
Diventa sempre più difficile spiegare il motivo di posizioni del tutto intransigenti e, nello specifico, dell’impossibilita di individuare soluzioni e percorsi che, a certe condizioni, possano consentire la ripresa degli sport di contatto e soprattutto delle attività sportive amatorial.
L’attuale situazione sta determinando un duplice effetto negativo: da un lato, migliaia di Associazioni sportive dilettantistiche e Società sportive dilettantistiche sono costrette a cessare le proprie attività e a licenziare di fatto i propri collaboratori; dall’altro, gli sforzi sinora compiuti rischiano di essere seriamente compromessi.
Per altro verso, non può sfuggire che le risorse messe a disposizione per il sostegno al mondo delle ASD e le SSD non siano pienamente sufficienti a soddisfare tutti i bisogni che, nei prossimi mesi, potrebbero accrescersi.
Le valutazioni non spettano esclusivamente al CTS ma al Governo, nella piena assunzione delle proprie responsabilità e tenendo conto del contesto generale”.