Milano ieri, Torino oggi. I cori discriminatori sembrano non finire mai. Ormai è una storia che si ripete ogni Domenica, su ogni campo e il giorno dopo, per salvare se stesse, le società chiedono tregue ai tifosi. Tregue, allora viene da pensare che sia una vera e propria guerra. I soliti cori discriminatori rivolti ai napoletani, “Noi non siamo napoletani…Vesuvio lavali col fuoco…” ,a Torino sia in fase di riscaldamento della squadra sia durante la partita. Con tutto il rispetto, va bene che non sono napoletani, ma si sono mai uditi i napoletani invocare un’inondazione da parte del Po’? Con la nuova norma arriverà l’ammonizione per lo stadio, poi se dovessero continuare ci sarà l’ammonizione con diffida e la chiusura totale ci sarà solo al terzo avviso. Quindi dopo tanti passaggi a pagarne le spese saranno tutti i tifosi e si sarà costretti a fare di un’erba un fascio. Ora viene da pensare: ma i napoletani che giocano per le squadre cui i tifosi intonano tali cori, non si sentono presi in giro da chi li incorona propri beniamini? Se loro, all’udire di tali cori fossero i primi ad andare via dal campo, facendo fermare la partita, questa storia dei cori discriminatori vedrebbe, forse la fine o almeno si inizierebbe a pensare in modo diverso.
Ancora cori antinapoletani: ieri Milano, oggi Torino. To be continued…
di
Pubblicato il