Carlo Ancelotti, ex allenatore del Napoli, ora alla guida dell’Everton, ha rilasciato un’intervista al Guardian, parlando del razzismo nel mondo del calcio.
Il tecnico di Reggiolo ha ricordato anche l’episodio degli insulti razzisti a Kalidou Koulibaly, nel dicembre del 2018 a San Siro: “Dissi a Koulibaly che eravamo tutti dalla sua parte e che avremmo combattuto con lui perché non era giusto avere quei problemi. Gli promisi che avremmo cercato di cambiare le cose. Kalidou ha un carattere forte, ma era arrabbiato e triste. Non era una novità per lui, il che lo induceva ad essere ancor più giù di morale. Ora siamo al 2020, episodi razzisti non ne possono più accadere.
Chiedemmo per tre volte di sospendere la partita. Ne parlammo con il quarto uomo, ma non fummo ascoltati. All’epoca il protocollo non era chiaro come adesso. Ma poi la stampa ha spinto su questo tema e le cose sono cambiati. Non è successo mai più, Koulibaly non ha ricevuto quell’abuso. Se sfidi le persone e le induci a pensare, le cose possono cambiare”.