Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli, ha parlato ai microfoni di Sky Sport al termine della partita pareggiata contro l’Udinese.
“C’è stata una reazione nel secondo tempo, soprattutto di atteggiamento. E’ un segnale positivo, ma il primo tempo è un segnale molto negativo. Cerco di essere ottimista e pensare che la squadra ha voglia e carattere per uscire da questo momento difficile, che rimane soprattutto per quello che si è visto nel primo tempo: una squadra lenta, involuta, preoccupata. Ci serve una scintilla per uscire da questo momento. Dobbiamo riuscire a passare il turno in Champions, quella può essere una scintilla.
Dobbiamo togliere l’apatia che c’era nel primo tempo. Nel secondo è stato diverso, abbiamo avuto un atteggiamento diverso, spinto di più con i terzini, messo Llorente nell’area di rigore per avere più fisicità. Io mi sento ancora coinvolto. Nel calcio si sa, quando si fa bene è merito dei giocatori, quando si va male è colpa dell’allenatore. Questa squadra deve tirare fuori il meglio di sé ed è una cosa che non è ancora riuscita a fare. Mercato? E’ ancora lontano, abbiamo partite importanti come in Champions. E’ un crocevia, dobbiamo usare la faccia da Champions che è diversa da quella del campionato.
La preoccupazione in questo momento prevale sulla lucidità, sulla chiarezza, sul coraggio. Nel secondo tempo siamo stati più sciolti, abbiamo palleggiato di più e vinto più contrasti, dobbiamo insistere lì. Abbiamo preso un gol ridicolo perché si sapeva benissimo che Lasagna è un giocatore formidabile in quelle situazioni. La partita era stata preparata dal punto di vista difensivo, ma invece di andare avanti tornavamo indietro a palleggiare.
Polveriera? Sento di una squadra spaccata, di giocatori che sono contro l’allenatore, di allenamenti blandi. Tutto falso. Anzi, nei confronti che abbiamo avuto è venuto altro. La squadra sta bene fisicamente. E dobbiamo concentrarci sull’aspetto difensivo perché le migliori partite che abbiamo fatto sono state contro squadre forti e l’assetto difensivo è stato positivo.
Insigne? Non ha fatto bene nel primo tempo come altri. Non è lui responsabile della prestazione. Ho provato a modificare l’assetto. Lui si sente responsabile della situazione perché è il capitano, ma lui ha gli stessi problemi che hanno gli altri. Un po’ più di lucidità e serenità serve a questa squadra.
Gattuso? Fa parte del gioco. E’ assolutamente normale. In più Rino è un fratello. Non ci stiamo sentendo in questo periodo, non gliel’ho chiesto se è vero, credo in quello che dice il presidente che ha fiducia in me. Se viene a mancare questo è inutile tutto. Non ho mai pensato di lasciare, mi sento più coinvolto adesso che quando andavamo bene. Più male vanno le cose, meglio andranno”.