Carlo Ancelotti ha bucato lo schermo, come si dice in gergo televisivo.
Il Napoli è uscito molto bene dal confronto con l’AIA, ha dato dimostrazione di forza e compattezza attraverso la figura del proprio allenatore. Ma non solo.
Il rispetto nei confronti di Ancelotti e la sua l’autorevolezza sono il frutto di una carriera straordinaria e dovrebbero ricordare a tutti che le storie personali, i successi e i lunghi anni passati in contesti prestigiosi valgono moltissimo e fanno la differenza, sempre.
Il calcio, invece, specchio di una società senza fondamenta, fagocita tutto, mischiando onore, meriti e storia con chiacchiere da bar, commenti approssimativi e polemiche social.
La trama banale, è sempre la stessa.
Delegittimare, rimestare svuotare di significato perché tanto è tutto uguale, anzi tutto deve diventare uguale.
Invece non è affatto così le persone sono diverse e non hanno lo stesso peso specifico.
Oggi Ancelotti è il valore aggiunto che va sfruttato per far valere le ragioni del Napoli e ricalibrare rapporti di forze all’ interno del sistema calcio.
Fondamenta, radici profonde, resistenza, consapevolezza diventano rispetto e possono fare la differenza.