Un amore mai sbocciato, tramutatosi successivamente in astio reciproco: quello tra Carlo Ancelotti e la Juventus è un rapporto mai decollato, inaspritosi sempre più.
Già quando il tecnico di Reggiolo fu nominato nuovo allenatore del club bianconero, parecchi tifosi insorsero a causa dei suoi trascorsi, da calciatore, con le maglie di Roma e Milan, due acerrime nemiche della “Vecchia Signora”. Tanto da esporre uno striscione, in occasione del suo debutto sulla panchina piemontese contro il Piacenza, con la frase: “Un maiale non può allenare”. Un inizio pessimo di un’avventura che si sarebbe conclusa allo stesso modo.
Ancelotti, infatti, non conquistò mai la stima del pubblico di fede juventina, anche a causa di quello Scudetto perso, in extremis, sull’impraticabile campo di Perugia. L’anno successivo i bianconeri chiusero nuovamente al secondo posto, stavolta alle spalle della Roma, e le parti decisero di separarsi.
Il tecnico, allora, fu ad un passo dalla firma con il Parma ma l’inserimento last-minute del Milan lo convinse a firmare per il club di Berlusconi, con il quale iniziò un ciclo di trionfi, sia in Italia che in Europa. Quel Milan, infatti, conquistò per ben due volte la Champions League e, ironia della sorte, la prima fu vinta proprio contro la Juventus, all’Old Trafford di Manchester: fu Shevchenko a decidere la sfida ai calci di rigori, regalando a Carletto la sua prima rivincita.
Nel 2008, in occasione di un Trofeo Tim, i tifosi bianconeri ripresero nuovamente a beccare Ancelotti che, spazientito, mostrò loro il dito medio. “Non ne potevo più” affermò in seguito. In uno dei suoi libri, “Preferisco la Coppa”, l’attuale allenatore del Napoli, parlando del club torinese, scriveva: “La Juventus era una squadra che non avevo mai amato e che probabilmente non amerò mai, anche per l’accoglienza che qualche mente superiore mi riserva ogni volta che torno. Per me è sempre stata una rivale. La Juventus era un ambiente totalmente nuovo per me. Non mi sono mai sentito a casa, mi sembrava di essere l’ingranaggio di una grande azienda. Per il sentimento, prego, rivolgersi altrove“.
Sabato ritroverà l’amico Cristiano Ronaldo, allenato a Madrid ai tempi della Decima, che tante volte ha speso parole di affetto e stima nei suoi confronti. Il suo bilancio contro i bianconeri è negativo, avendo ottenuto 6 vittorie, 12 pareggi e 8 sconfitte, ma il match dello Stadium sarà l’occasione giusta per prendersi una nuova rivincita e mostrare all’Italia intera che per lo Scudetto c’è anche il suo Napoli.