L’ex preparatore atletico del Giappone ha parlato della condizione atletica del Napoli.
Negli scorsi giorni hanno fatto discutere alcune dichiarazioni che Corrado Saccone, ex preparatore del Napoli, ha rilasciato a una radio locale. Una presa di posizione netta è stata presa da Eugenio Albarella, ex preparatore tra le altre di Napoli, Juventus e Giappone, durante la trasmissione Tribuna Stampa in onda su Canale 8, condotta da Silver Mele: “Non mi piace questa filosofia di dire “quando c’ero io o ora”. Si ha poco rispetto verso chi in questo momento esercita la professione e ricopre certi ruoli, bisogna capire che solo quando si ha conoscenza dei particolari si possono fare dichiarazioni così gravi. Chi fa questo mestiere in un contesto di organigramma di una squadra, io dico esiste solo un primario nei reparti, un head coach. Non mi sembra che il collega di cui stiamo parlando ricopriva questo ruolo negli anni precedenti, ma un ruolo di collaborazione in un gruppo di lavoro dove grazie alla qualità di chi lavorava, grazie alla qualità dello staff sanitario si cercava di “combattere” quello che è il male comune di tutte le squadre professionistiche come il Napoli.”
Albarella ha poi commentato la situazione attuale del Napoli: “Per quanto riguarda i valori sui km percorsi, stiamo parlando di uno sport caratterizzato da corsa intermittente quindi i chilometri totali dicono ma non dicono, quello che è il contesto della qualità della prestazione. Altrimenti il problema si risolverebbe velocemente: ogni allenatore metterebbe maratoneti in campo. Esistono tanti altri parametri che danno l’effettiva qualità della prestazione: non ultima la potenza metabolica cioè il rapporto tra la velocità e il numero di accelerazioni. Le potenze sono molto più importanti del totale. I numeri sul totale danno indicazioni parziali.
Il Napoli non è in difficoltà o in forma perché i suoi calciatori fanno 108 km totali ma è in forma perché ci sono tanti altri parametri che ce lo dicono. Le distanze equivalenti, le potenze metaboliche, i numeri di accelerazioni medie per prestazione dei singoli atleti, la velocità di trasmissione di palla, l’angolo di trasmissione di palla, il baricentro medio di squadra sono tutte informazioni che ti danno più qualità per valutare la prestazione complessiva visto che parlando di sport di squadra. Non è solo la condizione, la prestazione fisica a dare il risultato ma anche l’organizzazione, le doti tecniche e un contesto caratteriale dei componenti della squadra.
Nei giorni scorsi abbiamo analizzato i numeri di infortuni nella Serie A confrontandoli con quelli all’estero e abbiamo valutato che quei numeri in Serie A non sono molto diversi da quelli che ci sono negli altri maggiori campionati europei. Gli impegni dei singoli atleti che formano le rose di squadre di alto livello, dalle velocità di gioco molto superiori rispetto a quelle degli anni passati, le opportunità che un giocatore possa andare allo scontro fisico aumentano. Aumenta la quantità di partite, l’intensità e il rischio di infortuni da scontro.
Ci sono diversi studi dove addirittura si determinava un periodo ben stabilito della stagione in cui c’erano tanti infortuni di questo tipo. Si è scoperto che c’è un picco di questi infortuni tra settembre e novembre e un altro ad aprile. Sono proprio quei periodi in cui c’è massimo sforzo ed impegno fisico delle squadre. Il Napoli rientra in quel contesto di statistica di infortunio simile a quello delle statistiche europee e dobbiamo ringraziare di avere uno staff sanitario di altissimo livello che riesce ad abbassare quanto possibile questo indice di rischio. Il Napoli è sicuramente una squadra in condizione.”