A Radio Marte è intervenuto Eugenio Albarella, preparatore atletico.
“Studio degli over30 più in forma di ventenni? Se il calcio non è scienza, ma la scienza aiuta molto. Oggi la tecnologia aiuta molto a monitorare i giocatori. Con l’aumentare dell’età si viene a conoscenza della propria macchina e si riesce ad ottimizzare le propria energia.
I calciatori riescono a lavorare meglio perché per esperienza hanno minor dispendio sotto l’aspetto nervoso. Poi sono migliorate le tecniche di riabilitazione e questo ha permesso di allungare e migliorare la qualità e la carriera del calciatore.
Battuta su De Ligt e gli allenamenti in Italia? Credo che sia stata un’occasione persa dell’allenatore per evitare la superbia eutonica, fosse solo per il principio che quando si cambiano strategie e metodologie si basa ad un adattamento.
Al di là dell’alibi che si creato il giocatore, dal momento che mi arriva un nuovo calciatore, io gli creo dei micro adattamenti che con De Ligt magari non è stato fatto“.