Il cardinale Crescenzio Sepe e l’ingegnere Corrado Ferlaino alla presentazione di “Campioni per Sempre”: leggende azzurre di ieri e di oggi allo specchio nel testo di Gianfranco Coppola con i racconti di prestigiose firme
Una squadra da scudetto, come il Napoli, quella che ha messo in campo “Campioni per Sempre” edito da LeVarie, già al primo posto delle classifiche web stilate da Mondadori Store per i libri di sport più venduti in Italia negli ultimi giorni. Il bomber è il suo autore, Gianfranco Coppola, giornalista Rai di gran classe, penna sopraffina, Presidente nazionale USSI, in prima linea nel raccontare dei due primi scudetti azzurri (1987, 1990) e ora anche del terzo, conquistato dal team di Spalletti a Udine. Sua l’idea di far raccontare le gesta del prestigioso titolo del 2023 dai valorosi campioni del passato, protagonisti dell’era Maradona, per un confronto tra passato e presente tutto tinto di azzurro.
Al fianco di Coppola oltre al giornalista ed editore Marco Lobasso, il Presidente dei primi due scudetti, Corrado Ferlaino, gli ex calciatori Canè e Volpecina e il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo Emerito di Napoli, che ha firmato la prefazione e che ha legato al lavoro editoriale il progetto solidale “Casa di Tonia”. E ancora la racconti di firme importanti quali Carratelli, Cisternino, Corcione, De Luca, Mollichelli, Petrone, Sabatini, Scelzo, Zaccaria, contributo di Dario Santoro e foto di Pietro Mosca.
Oggi al Circolo Canottieri Napoli – presieduto da Giancarlo Bracale – gremito di gente, la presentazione del libro con brindisi finale e la deliziosa torta di Sabatino Sirica. Tra giornalisti, amici, personalità e tanti amici , così si è espresso Gianfranco Coppola:
“Racchiudere 35 anni di ricordi è un’impresa che riesce solo grazie alla passione. Due mondi differenti: quando lavoravo a “Il Mattino” facevamo le corse di notte perché ci segnalavano le foto più curiose, talvolta davanti al cimitero: adesso ti arriva tutto sul telefonino o sul PC. Bisogna scegliere la qualità delle cose, ma l’aspetto più bello che lega i momenti è la passione e l’impegno dei grandi protagonisti. Ho voluto che tutti i vecchi campioni che hanno vinto lo scudetto parlassero dei nuovi. Poi qualcuno tipo Careca è andato oltre perché ha detto che Osimhen segna come Pelè perché lui ci tiene ad essere considerato unico e quindi non vuole paragoni. È stata davvero una bella avventura: mi hanno risposto tutti dandomi una gioia enorme aderendo al mio invito”
Il terzo scudetto del Napoli? Oltre che meritatissime è il frutto di un gran bel lavoro costruito sul campo, con coraggio, ma non solo. Devo dire che il Presidente può anche apparire talvolta non simpatico ai più ma come imprenditore non ha remore, non ha difetti, vede lontano e ha coraggio. Si è privato di giocatori che sembravano miti delle piazze, come le statue dei vecchi governi di un tempo, e ha creato con il suo gruppo una squadra vincente. Pochi sono, ma se si fida delle persone va dritto al bersaglio. Anche Spalletti lo trovo trasformato: non l’ho mai visto ridere così tanto come quest’anno, al di là che ha vinto forse altrove era più triste, perché si trovava in città tristi. A Napoli si risorge”.