Intervistato da L’Interista, l’agronomo di San Siro Giovanni Castelli ha spiegato perchè non è stata necessaria la rizollatura.
“In Inter-Juventus, prima della pausa, il campo era perfetto: abbiamo vinto la sfida. Ringrazio i club per averci permesso di agire in questo modo. Le famose diavolerie tecniche le abbiamo usate prima. Siamo riusciti a gestirle durante la settimana libera. 8-10 giorni di solito sono il minimo sindacale per ottenere i risultati. Ringrazio i club perché hanno condiviso con noi questo percorso di crescita. Nelle prime partite il campo non era a posto, ma hanno tollerato la situazione, con la consapevolezza che via via le cose sarebbero state migliori”
Il clima ora aiuterà ad evitare il riproporsi del problema con gli impegni europei?
“Aiuta, ma con la tecnologia diventa anche indifferente. Noi scaldiamo, illuminiamo: fra l’estate e l’inverno la differenza c’è, ma cerchiamo di ridurla al minimo. Aprile sarà un mese sotto pressione ma solo perché ci saranno otto partite. C’è poi un’ultima variabile”.
Quale?
“Sperando che le squadre ospiti non pretendano di potersi allenare sul campo il giorno prima, anche se è un loro diritto farlo. In quel caso, da otto gli impegni diventerebbero di più. Ma non penso che il Napoli voglia farlo, visto che conosce benissimo San Siro. Un mese intenso, ma partiamo da una condizione eccellente del prato. Usura ci sarà, ma non da creare criticità viste dopo l’inverno”.