Il Napoli avrà un’ultima, insperata occasione. La piazza deve supportare la squadra senza se e senza ma. Roma batte Lazio 2-1. Il biscotto è scongiurato. Il Napoli ha un’altra occasione per qualificarsi in Champions League. Fino a poche ora fa i massimi esperti calcistici partenopei sembrava avessero l’unica preoccupazione di trovare una sistemazione all’inadeguato Benitez, all’indolente Higuaìn e al protetto Callejon, tanto per fare tre nomi. Ora per gli azzurri la gara di domenica sera al San Paolo contro i biancocelesti diventa di importanza vitale, per questa stagione e per il futuro che attende il club di De Laurentiis. In molti tra ieri ed oggi si sono premurati di ripetere continuamente quanto il Napoli non meriti la qualificazione in Champions League, quasi ad ostentare una sportività che ci potrebbe anche stare se solo gli avversari meritassero più degli azzurri. Invece qui abbiamo a che fare con una Lazio che ha una rosa per certi versi più completa di quella del Napoli e che con quattordici partite giocate in meno in stagione dovrebbe avere un margine ben più ampio dalla squadra di Benitez in classifica per essere acclamata come meritevole assoluta della qualificazione in Champions League. Ma a Napoli si sa, spesso si prova più soddisfazione ad affermare la veridicità della propria tesi che nel dare alla squadra per cui si tifa la considerazione che merita e a gioire per i traguardi che raggiunge.
Contro il Cesena il San Paolo ha avuto un atteggiamento irritante nei confronti della squadra. Al di là della contestazione, condivisibile o meno ma rispettabile degli ultras della curva B, i fischi provenienti dal settore distinti e dalle tribune sono stati indecorosi ed affrettati. Il Napoli ha sbagliato approccio contro i romagnoli, non ha espresso un gran calcio ma l’importante era raccogliere i tre punti. Resta il fatto che vedere certi settori fischiare a prescindere, per giunta nei minuti iniziali, i calciatori anche in occasione di buone giocate (chiedere a Ghoulam e Koulibaly per informazioni) è mortificante e non da Napoli per chi frequenta quello stadio sin dai tempi più bui. Colpisce anche l’incoerenza di parte dei tifosi meno caldi, i quali hanno perso le corde vocali all’ingresso di Higuaìn scatenando i fischi delle due curve, poi fraintesi dai media che li hanno erroneamente interpretati come una contestazione all’indirizzo dell’attaccante argentino. L’augurio è che i tifosi che saranno presenti sulle gradinate di Fuorigrotta per la sfida ai capitolini trasformino il San Paolo nel catino infernale al quale eravamo abituati fino a poco tempo fa. L’ora del giudizio sarà quella dopo il triplice fischio dell’arbitro. Prima di quel momento servirà sostegno incondizionato alla squadra per raggiungere questo insperato traguardo, a prescindere da come si metterà la partita e da eventuali incertezze anche con l’aiuto della spinta dei tifosi. Quello che conta è ottenere il terzo podio consecutivo in campionato.
Quello che conta è vincere.
It’s all about winning.
Lo mas importante es ganar.
Qualsiasi lingua si voglia usare, il messaggio è lo stesso: amma vencer’.