Qual è il consumo medio di acqua al giorno per una famiglia italiana? In relazione ad un nucleo familiare-tipo (composto da quattro persone),
l’Istat parla di un fabbisogno pari a 241 litri per ciascuno dei componenti. Che moltiplicato per quattro fa esattamente 964 litri.
Con la penuria d’acqua che va manifestandosi, si tratta di una enormità. Specie quando si avvicinano i mesi più caldi e c’è da fare i conti con un maggiore consumo del prezioso liquido. Cosa che è accaduta però anche sul finire di questo inverno e l’inizio della primavera, quando le famiglie italiane – e anche campane – hanno dovuto fronteggiare l’emergenza sanitaria per l’insorgenza del Coronavirus restando «sequestrate» nelle loro abitazioni. Dall’inizio di marzo alla metà di aprile il consumo di acqua è sensibilmente aumentato, facendo temere seriamente per la disponibilità delle riserve.
A questo deve poi aggiungersi un inverno con poche precipitazioni piovose e nevose. Dati dell’Ente idrico campano alla mano, nell’area del Calore Irpino si sono riscontrate riduzioni di piovosità pari al 27% per marzo, 51% per febbraio e 85% per gennaio rispetto al valore medio del quinquennio. Nell’area napoletana nei primi tre mesi del 2020 la diminuzione è stata del 49%.
Il risultato è che ieri, al termine del tavolo tecnico convocato in teleconferenza dall’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino meridionale, l’Ente idrico campano ha lanciato un accorato appello sulla «necessità di limitare d’ora in avanti ogni spreco».
«L’emergenza sanitaria in atto avrà certamente delle ripercussioni molto serie sotto il profilo del regolare approvvigionamento idrico» ha fatto notare il direttore generale dell’Eic, Vincenzo Belgiorno. «Penso, ad esempio. Alle grandi città che non si svuoteranno nel periodo estivo, come accade di solito. La sfida da vincere è quella di adottare comportamenti virtuosi per ridurre al minimo ogni spreco del bene più prezioso». Restare chiusi in casa tante ore al giorno comporta un consumo idrico domestico «significativamente maggiore rispetto ai dati storici di questo stesso periodo». «Un dato — si rimarca — che non può essere sottovalutato in vista dell’approssimarsi dei mesi estivi che fanno temere carenze di risorse idriche ancora più inaccettabili se messe in relazione alle attuali condizioni emergenziali».
Al tavolo di ieri con il dg Belgiorno a confrontarsi con i responsabili di tutti gli altri enti idrici del Mezzogiorno è stato anche il presidente dell’Eic, Luca Mascolo.
«Per far fronte all’eventuale emergenza l’Eic ha già chiesto ai gestori di attivarsi per preparare un piano che preveda un programma di intervento. Un aumento delle ore di funzionamento di risorse idriche alternative, come per esempio quelle legate ai campi pozzi, un potenziamento delle attività di vigilanza per evitare usi impropri della risorsa, un potenziamento sul controllo dei livelli di falda e sulla qualità dell’acqua di falda. E anche — ha concluso Mascolo — un’organizzazione più puntuale di interventi rispetto alle perdite sulle reti».
Fonte: Corriere del Mezzogiorno