A Radio Marte, nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete”, è intervenuto Giancarlo Abete, ex Presidente della FIGC.
“Lazio-Torino? Episodi del genere non sono edificanti ma la stagione è particolare, purtroppo qualcosa andava messa in preventivo. L’eccezionalità della situazione anche in Juventus-Napoli ha evidenziato la complessità di una realtà nella quale da un parte c’è un protocollo e dall’altra c’è un’autorità statuale e pubblica che continua a mantenere la sua priorità sull’ordinamento sportivo. Ciò che è accaduto non è edificante ma se il protocollo è rimasto fermo è normale che la federazione si sia un po’ incartata. Certamente non ne ha giovato il calcio a livello di immagine ma gli organi di giustizia faranno chiarezza. L’unica preoccupazione che emerge è quella del ripetersi di queste situazioni con l’avvicinarsi delle giornate finali di campionato.
Ricorso? Se il Giudice Sportivo riterrà che si sia creata una situazione giurisprudenziale dopo il pronunciamento del CONI e che la fattispecie sia simile, può anche darsi che recepisca la valutazione del Collegio di Garanzia e, al di là delle riflessioni fatte in altre occasioni, immediatamente si intervenga in un certo modo. Se invece riterrà di mantenere una sua posizione si farà l’iter del primo grado, poi del secondo grado e poi eventualmente al Collegio di Garanzia.
Nuovo corso AIA e arbitri in tv? La scelta dell’apertura è una scelta senza dubbio culturalmente positiva, perché siamo in una realtà in cui tutti dobbiamo fare uno sforzo nella diversità di opinioni e interessi. Il fatto che ci sia una situazione di maggiore apertura al confronto e al dibattito è un fatto positivo. Poi bisogna declinare questa situazione in termini di comportamenti. Per l’informazione sportiva è manna dal cielo. Abbiamo visto che anche rispetto alle posizoni assunte evidentemente ci possono essere delle critiche. Lo stesso intervento di Orsato, un arbitro di primissima qualità, da una parte hanno generato applausi e dall’altra un po’ di critiche per ciò che è stato detto. Non voglio apparire troppo politichese e prudente ma io magari avrei detto che con l’aiuto del VAR avrei fatto riflessione diverse. Non leggere bene le azioni accade anche oggi e su questo dobbiamo essere lucidi.
Tecnologia? Consente di rimediare ad alcuni errori, c’è un’accettazione elevata anche se abbiamo elementi di rischio. Anche la prova tv oggi sembra preistoria. Nicchi era contrario alla moviola in campo? Alla fine si cambia idea, non si parla di verità assolute. Ci sono anche periodi storici che aiutano determinate riforme e altri in cui si è un po’ più frenati. Il VAR è stata un’ottima idea, fece bene il presidente Tavecchio a proporre l’Italia come Paese sperimentatore e infatti siamo avanti rispetto all’Europa”.