Il “Corriere dello Sport” oggi in edicola anticipa i possibili festeggiamenti che il Genk e il suo pubblico potrebbero riservare a Kalidou Koulibaly, difensore del Napoli che ha m vinto una Coppa del Belgio con il Genk nel 2013.
Vi proponiamo un estratto dell’articolo che è possibile leggere in versione integrale sul quotidiano romano oggi in edicola.
Ci vorranno cento magliette e pure un bel po’ di fazzolettini, perché c’è un tempo per giocare ma anche uno per emozionarsi: «Quella è casa mia».
Bentornato a Genk, in quel micro universo che l’ha accolto e l’ha aiutato ad emergere, tra amici che tempestano di telefonate e standing ovation che vengono annunciate, nella magia di una sera che può trascinare sino alla lacrime o anche no, perché i sentimenti si coltivano dentro ognuno di noi.
«Se quando arrivai in Belgio qualcuno m’avesse detto che un giorno avrei giocato nel Napoli e in Champions, io
gli avrei dato del matto».
E invece, benvenuti sul K2, in quest’atmosfera seducente che Kalidou Koulibaly sta vivendo già da un po’, almeno dal giorno del sorteggio o dal 13 settembre scorso, quando s’è confessato in esclusiva al Corriere dello Sport-Stadio
e si è intrufolato nei propri sentimenti, nello Genk, nella «Luminus Arena», che Peter Croonen, il presidente del Genk, da un po’ annuncia che sarà attraversato dai brividi.
«Kalidou è una bella persona e ha sempre dimostrato amore verso il Genk e finalmente i nostri tifosi avranno l’occasione di salutarlo con una standing ovation. Quando lo prendemmo dal Metz, si vedeva che aveva potenzialità speciali: bisognava lavorare molto per limare i suoi difetti e immaginavamo che sarebbe diventato un difensore importante. Ma a Napoli è cresciuto più di quanto ci aspettassimo. E vanno fatti i complimenti al Napoli che è stato bravo e forte anche a non cederlo».