Analizziamo la sfida tattica tra Sarri e Ballardini andata in scena al San Paolo. Il Napoli vince 1-0 grazie al gol di Raul Albiol e torna a -2 dalla Juventus.
Era una partita complicata, il Napoli con la pressione addosso dopo il pareggio della Juventus contro la Spal affrontava un Genoa che, versione trasferta, aveva subito solo nove gol. Sarri se la gioca con i titolarissimi: Reina in porta; difesa a 4 con Mario Rui, Koulibaly, Albiol e Hysaj; Hamsik, Jorginho e Allan a centrocampo; Insigne, Mertens, Callejon in attacco. La risposta di Ballardini arriva con il 4-4-2: Perin tra i pali; linea difensiva con Briaschi, Spolli, Zukanovic e Rosi; Lazovic e Laxalt sugli esterni di centrocampo con Hiljemark e Bertolacci interni; attacco formato da Pandev e Galabinov.
Napoli in difficoltà nella prima metà di partita grazie ad un Genoa molto ben organizzato ed aggressivo sui portatori di palla. Infatti, grazie al pressing alto riesce ad indurre spesso in errore i palleggiatori azzurri e a creare le prime vere occasioni della partita. I rossoblu hanno sfruttato bene le fasce sia in fase difensiva, tenendo i terzini bassi e gli esterni a tamponare le uscite dei terzini azzurri, ingolfando così il gioco nella fascia centrale del campo, sia in fase offensiva con ripartenze veloci ed efficaci alle spalle della difesa. Al 20′ arriva il primo cambio che però non muta il sistema tattico del Napoli: entra Zielinski al posto di un acciaccato Hamsik. Con il passare dei minuti però gli azzurri guadagnano campo e fiducia nelle proprie giocate, complice il baricentro del Genoa che si abbassa e la forza che viene meno ed il Napoli coglie un palo con Insigne chiudendo sempre più la squadra ospite nella propria tre quarti campo.
Il secondo tempo inizia così come è finito il primo, con il Napoli in pressione ed in totale controllo della partita, chiudendo il Genoa in difesa a subire l’assedio azzurro. Al 51′ arriva il secondo legno della gara con Mertens che tira da fuori area, segno che la pressione del Genoa non è più efficace e la squadra di Ballardini si trincera a difesa della propria area di rigore cercando di sfruttare la superiore fisicità. L’allenatore ospite cambia l’assetto inserendo Rigoni e Taarabt al posto di Pandev e Lazovic, passando ad un 4-3-2-1 con l’ingresso anche di Giuseppe Rossi al posto di Rosi. Ma il copione della partita cambia soltanto dopo il gol di Albiol che arriva su corner al 72′. Vantaggio meritato per il Napoli che però, a quel momento, pecca di eccessiva frenesia subendo di nuovo l’avanzata rossoblu. Tuttavia, la spinta del Genoa non si concretizza in vere e proprie occasioni da gol con il Napoli che riesce, seppur con difficolà, a gestire il risultato.