Un lampione ed un palo. Due elementi dello stessa stessa questione. Il lampione è quello che accoglieva la luce Jorginho, quella che illuminava il centrocampo del Verona.
Il palo, quello accanto al quale è fermo il calciatore brasiliano da un bel po’ di tempo.
L’approccio di Jorginho con la realtà napoletana era stato dei migliori, gran personalità dialettica seguita da discrete prestazioni sul campo.
Jorginho stava per “prendersi” il Napoli.
Ottima visione di gioco, punto di riferimento per l’intero reparto.
Il lavoro maggiore da fare, per sua stessa ammissione, mirava al potenziamento di un fisico ancora un po’ gracilino. Lo stesso che l’ha spesso costretto a sedute extra in palestra durante il ritiro pre-campionato di Dimaro.
Le prime uscite stagionali non sono incoraggianti, ritmi non esaltanti ed una inaspettata imprecisione nella misura dei passaggi, tutto ciò fin quando non sopraggiunge un affaticamento muscolare che lo costringe ai box.
Una “mise en forme” che ci si augura restituisca al Napoli il Jorginho “veronese”.