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180 minuti: una cifra da non sottovalutare

Un dato rilevante, da non mettere da parte, è quello che riguarda i 180 minuti in cui l’attacco azzurro non ha realizzato reti.
Ebbene sì, nelle ultime partite, quella cooperativa del gol che tanto sembrava indistruttibile, adesso sembra essersi inceppata, bloccata. 
Il Napoli ha smesso di segnare come sapeva. Ha fatto una brusca frenata.
A parte l’ultima partita contro l’Inter, in cui la rete è stata totalmente inviolata, anche a Roma contro i giallorossi, a Torino contro la Juventus, contro il Parma e contro l’Atalanta, il Napoli non ha messo a segno nessuna palla. C’è poi da tener conto di diverse partite in cui la vittoria del Napoli non è stata merito dell’attacco, basti pensare all’1-1 di Udinese – Napoli in cui fu Callejon a segnare, e ricordiamoci che lo spagnolo non fa parte degli attaccanti anche essendo stato schedato, qui a Napoli, come un goleador.
L’ultimo ricordo, di un attacco che facesse onore alla propria categoria, risale a non molto tempo fa, in cui Higuain non si accontentò di fare solo un gol, bensì fece una splendida tripletta alla Lazio come spinto da una sorta di ribellione interiore.
Speriamo che questo senso di ribellione possa ricomparire alla finale di coppa Italia e che possa servire da spinta per invogliare questo attacco azzurro a non demordere mai, fino alla fine. 

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