Ieri, l’arresto del noto fiscalista Andrea Baroni, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, ha rappresentato il punto più alto di un’inchiesta che è legata ad un altro filone di indagini che sta cercando di ricostruire i retroscena del l’assegnazione dei diritti TV del calcio.
Ieri, a seguito della richiesta della Guardia di Finanza dell’esibizione degli atti, nella sede milanese della Lega di Serie A, di tale assegnazione, pare sia emerso, che gli uomini di Infront Italia srl, la società guidata da Marco Bogarelli, abbiano turbato il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto dei bandi, abbiano turbato il corretto ed imparziale svolgimento della gara, condizionando le modalità di scelta, violando i canoni di trasparenza e concorrenza leale.
Per i PM si tratterebbe di turbativa d’asta e turbata libertà della scelta del contraente.
Andrea Baroni, invece, è uno dei soci di una società di consulenza con sede a Lugano, con diversi uffici sparsi in Europa, che sta facendo anche da consulente nella trattativa tra Mr. Bee Thaechaubol e la famiglia Berlusconi, per l’acquisizione del 48% delle quote della AC Milan.
Altro cliente del Baroni, è la Infront Italia , la società che ha, appunto, fatto da consulente alla Lega nella procedura di assegnazione dei diritti televisivi di A e B, per i campionati 2015/2017.
Ed un filone delle indagini, si è indirizzato, appunto, su questa strana vicenda, che è stata oggetto, già, delle attenzioni dell’Antitrust e, facendo finire Bogarelli tra gli indagati.
I controllori del calcio, così, sono finiti sotto controllo.