Lo aveva dichiarato prima del match con la Juventus e lo ha ribadito dopo la vittoria.
” I miei giocatori hanno classe, quello che dovranno metterci,sempre, sarà la determinazione, che ti fa giocare bene anche quando non sei nell’arena di Fuorigrotta e l’avversario non ha un nome altisonante”. Il calo di concentrazione che gli azzurri avevano, troppe volte, accusato nella scorsa stagione era uno dei più grandi motivi di preoccupazione per Sarri che lo aveva più volte sottolineato fin dalle prime fasi di ritiro a Dimaro. Entrare nella testa dei calciatori, un bel problema, soprattutto quando devi liberarli da troppe scorie pregresse, eppure il tecnico toscano, sembra esserci riuscito o almeno sembra essere sulla strada giusta. Fin dall’inizio ha cercato un contatto vero e diretto con tutti i componenti dello Staff, dai medici ai calciatori, con i quali parla di continuo “A Higuain dico che deve sorridere di più e convincersi di essere uno dei più forti attaccanti del mondo, con grandi margini di miglioramento”. Con Reina, poi, un rapporto speciale “Ci siamo sempre detti tutto in faccia dal primo momento, nessuno di noi le manda a dire e, scherzando, ci ripetiamo che prima o poi litigheremo per questo”. Su Mertens “Ha delle possibilità straordinarie, spesso gli dico ma perché non sei al Chelsea o al Real? Però deve essere più continuo”. fino a Koulibaly “Se impara 2/3 movimenti finisce al Barça”. Un lavoro quotidiano fatto dal Mister che ama definirsi “Un allenatore da campo” e proprio il campo sembra dare le prime risposte positive, dopo un periodo difficile “Sabato sera la cosa che mi è piaciuta di più è stata la reazione della squadra al gol della Juventus, con la Sampdoria non avevamo reagito alla stessa maniera”. È successo tanto in pochissimo tempo, 3 mesi che hanno bruciato un fiume di emozioni e di parole lungo un vita, da maestro a dilettante allo sbaraglio, nel giro di qualche triplice fischio, il calcio, si sa, è così ma a Napoli un pó di più. Dopo la vittoria con i campioni d’Italia le quotazioni salgono ma la strada è lunga e impervia serve davvero la partecipazione di tutti e una buona dose di fortuna che non guasta mai. La squadra sembra crederci e se il patto stretto non verrà meno ” Loro devono essere bravi a farmi dare il 101%, io devo essere altrettanto bravo a farlo dare a loro” i risultati potrebbero essere imprevisti.