Mai come in questo caso, può essere totalmente esplicativo, definire l’ultima partita di campionato tra Napoli e Lazio, come una finale.
La sfida che sancirà la squadra che parteciperà ai preliminari di Champions League, dirà, anche, chi tra le due contendenti, potrà sperare di incassare una vagonata di milioni dalla Uefa, e chi, invece, dovrà limitarsi ai “pochi spicci” dell’Europa League. In termini economici, nemmeno la finale Champions tra Juventus-Barcellona varrà quanto la sfida tra Napoli e Lazio. Perché domenica sera, ci saranno in palio circa 40 milioni di Euro. Quelli che possono cambiare davvero il futuro di una società.
Sappiamo che il ticket per i playoff di Champions conteso da Napoli e Lazio non è un pass diretto per le fasi a gironi. Ad agosto ci sarà da battere un’avversaria tosta, anche se, a differenza della Lazio, il Napoli, sarà testa di serie, per mettere le mani sul malloppo. Ma vincere domenica vorrà dire arrivare a due partite dall’incasso. Per cui, la partita di domenica può valere una fetta di ricavi enorme. Molto dipenderà poi dai risultati nel girone. Ma possiamo ipotizzare a quanto ammonterà: siamo ben sopra i 40 milioni. Praticamente un altro Higuain.
I “soldi della Champions League” sono composti da tre voci: premi Uefa, market pool ed incassi da botteghino.
Partiamo dalla cifra sicura: ogni squadra che farà parte dei gironi di Champions, incasserà un bonus di 12 milioni di euro (fino a quest’anno erano 8,6, ma la Uefa dalla prossima stagione aumenterà tutti i premi), che cresce man mano se si va avanti nella competizione. Ipotizziamo che il Napoli o la Lazio, si fermino alla fase a gironi. Disputerebbero 6 partite di Champions: per ogni vittoria riceverebbero 1,5 milioni di euro, 0,5 per ogni pareggio. È verosimile che ne vincano due (contro l’ultima del girone) e ne pareggino un paio, perdendo due volte: in questo caso riceverebbero in totale 4 milioni di euro. In più c’è l’incasso al botteghino delle tre partite casalinghe (quattro contando l’andata del playoff): prendendo a riferimento gli incassi del Napoli della Champions 2013/2014, dai 963mila euro col Bilbao ai 2,72 milioni della gara con il Borussia, la Lazio o il Napoli si metterebbe in tasca altri 6,4 milioni di euro. Quindi, uscendo in maniera dignitosa dal primo gruppo, la nostra terza squadra di Champions, avrebbe già ottenuto dalla Champions 22,4 milioni di euro.
Analizziamo adesso il market pool: 110 milioni di euro in due tranche.
Il market pool, cioè il montepremi legato alla commercializzazione dei diritti tv a disposizione delle squadre italiane. In questa stagione ammontava a 81 milioni di euro, dalla prossima, arriverà a 110. Questa cifra, si divide in due tranche: la prima (55 milioni) viene ripartita in modo fisso tra le tre squadre qualificate in base alla posizione in campionato. Così la Juventus ha diritto al 50% di quella cifra, la Roma al 35%, la terza italiana in Champions al 15%: cioè altri 8,25 milioni di euro indipendentemente dai risultati nel girone.
La seconda tranche del market pool (altri 55 milioni) viene divisa in base alle partite disputate nella competizione: più vai avanti, più giochi, più soldi prendi, togliendone alle tue connazionali. Qui, da un punto di vista strettamente economico, ad ogni squadra italiana, conviene tifare contro le altre. Quest’anno, la Juventus, finalista di Champions, arriverà a giocare 13 partite, contro le 6 della Roma. Non possiamo sapere dove arriveranno le nostre squadre il prossimo anno, ma, volendo fare un’ipotesi tra il realistico ed il prudente, se, la Juve, dovesse arrivare in semifinale e la Roma uscire agli ottavi, la terza italiana, otterrebbe 12,7 milioni, che sommati alla prima tranche del market pool (8,25 milioni) ed ai 22,4 dei premi Uefa e agli incassi del botteghino, fanno 43,35 milioni di euro: il vero e solo motivo di interesse della partita di domenica al San Paolo, quel Business Plan, invocato da Benitez, che consentirebbe al Napoli di continuare a sognare.