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Sott’ E ‘Ngopp: La feccia, la piscina e il Figlio del tuono

Ecco i Flop e i Top della nostra redazione dopo la partita tra Sampdoria e Napoli

LA FECCIA: I cori dei sampdoriani ancora una volta infamano una partita di calcio e quell’atmosfera che dovrebbe unire al di là delle rivalità, e che invece spesso diventa un pretesto per sfogare l’ignoranza dei più facinorosi. Ma la prima vittima, più che Napoli, è la città di Genova, che non merita una nomea becera e degna solo di qualche patetico gruppo di ultrà rimasto culturalmente e umanamente al Medioevo.

IN PISCINA: Con l’estate ormai alle porte Marassi si trasforma in una piscina grande quanto un campo da calcio. Il manto regge bene solo in parte, e i 22 sul terreno di gioco devono fare i conti con palloni che schizzano su una fascia e che si bloccano irrimediabilmente su un’altra. Alla fine la tecnica superiore degli azzurri ha la meglio sulle condizioni atmosferiche.

AGGHIACCIANTE: A campionato adesso ufficialmente chiuso, rimane il rammarico per aver perso punti fondamentali contro Fiorentina e Torino, ma soprattutto rimane il fetore di un sistema che come un virus si adatta e si modifica per far tornare costantemente i conti di fine anno. La tecnologia ha di certo cambiato qualcosa, ma adesso siamo sicuri che neanche questo basterà a placare la volontà di alcuni di distruggere lo sport in questo paese.

MONUMENTALE: Il ritorno di Koulibaly in campo conferma quanto la sua assenza possa essere un fattore difficilmente trascurabile per la compagine sarriana. Duro nel gioco quanto tenero fuori, il difensore senegalese ha rilasciato recentemente un’intervista nella quale dichiara di sentirsi napoletano e che con la guida di Sarri l’anno prossimo vorrebbe riprovare a vincere il titolo. Un lenitivo e forse una cura definitiva sulle ferite di chi già lo vedeva in Premier per la prossima annata.

FIGLIO DEL TUONO: Nella pioggia incessante Milik entra e scioglie i nodi di una partita giocata perfettamente, fino a quel momento, dalla difesa alla trequarti avversaria. A dirla tutta, in questo finale di stagione avremmo preferito che il polacco avesse maggiore spazio, ma rimane la consapevolezza che l’annata prossima potrebbe essere quella definitiva per l’esplosione di un campione.

AMORE SMISURATO: L’assetto tattico dei partenopei e la schiettezza (forse anche troppa a volte) in conferenza stampa bastavano già per posizionare Sarri in cima alla classifica degli allenatori più amati di sempre. La reazione ruvida per i cori di Marassi è la ciliegina sulla torta di un personaggio che fa breccia nei cuori come un vero e proprio rivoluzionario, un comandante a capo di una guerriglia dedita alla bellezza della genuinità e della passione, un qualcosa che in poche parti del mondo può essere apprezzata come a Napoli.

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