Ecco i Flop e i Top della nostra redazione dopo la partita tra Fiorentina e Napoli
RIPERCUSSIONI: La brutta partita del Napoli a Firenze segna la fine del sogno scudetto, ma forse la fine era già arrivata in precedenza. Difficile distogliere l’attenzione, per quelli che prima di essere calciatori sono uomini, dall’aberrante show del Meazza. Non è la prima volta e non sarà l’ultima in cui un calcio malato uccide se stesso attraverso i soliti giochi di potere che lo accompagnano ormai da tempo immemorabile. E’ il triste destino di chi pur di seguire la propria passione fa i conti tutti i giorni con un male incontrovertibile.
CADERE IN PIEDI: L’errore di Koulibaly può starci e non può rappresentare un cambiamento di giudizio su un campionato strepitoso da parte del difensore senegalese. Rimane la disattenzione che lascia i compagni in 10 e pregiudica il resto del match. Così come il centrale, tutta Napoli sappia cadere in piedi e affrontare ciò che resta della stagione col cuore che contraddistingue la nostra fede, nonostante l’enorme amarezza.
RESPONSABILITA’: Accanto alle attenuanti che inevitabilmente hanno influito sulla gara fallita dagli azzurri, a onor del vero è giusto considerare la reazione mentale non appropriata della squadra. L’inferiorità numerica e la scioccante direzione di Inter-Juve possono essere una motivazione sufficiente per giustificare una sconfitta, ma non una prestazione incolore e senza testa: probabilmente la peggiore dell’annata corrente.
INCHOLATI: Simeone continua a segnare, questa volta dando un dispiacere enorme ai supporters azzurri in trasferta a Firenze. Il rosso che cambia la gara e due dei tre gol segnati arrivano tutti con la stessa meccanica: il Cholito sfrutta la linea alta partenopea per scappare sul limite del fuorigioco, spaccando la fase difensiva di Sarri così come il campionato, adesso davvero ai titoli di coda.
FARO NELLA TEMPESTA: Sugli undici titolare e i tre subentranti, l’unico a meritare la sufficienza rimane Allan. La partita del brasiliano è commovente: chiamato a svolgere il ruolo suo e di Jorginho non smette un attimo di lottare. In fase offensiva come difensiva, il mediano corre schiumando fino al 90’. Non ci sono dubbi che se avessero giocato tutti allo stesso modo il risultato, se pur probabilmente negativo, sarebbe stato diverso.
UNA SETTIMANA DA DIO: Il Napoli cade e scivola a -4 dalla Juventus. Ma nel calcio si vive dei momenti che questo regala: è per questo che la fine della volata per il titolo non deve far disconoscere una squadra che nonostante la differenza abissale di risorse ha tenuto testa a una corazzata, toccando l’apice con la vittoria dello Stadium. Quella vissuta dalla città è stata una settimana in paradiso e solo uno stolto potrebbe, adesso, parlare di inferno.