Dopo Napoli-Inter, ecco il terno secco di 100x100napoli:
8 – A’ Madonna
Questo è il Napoli dei sogni, quello che sopperisce alle carenze in attacco con la qualità del palleggio, e che scarica la rabbia nella rete avversaria senza troppi fronzoli. La maglietta che ricorda i fedeli della Madonna dell’Arco potrebbe essere solo una suggestione, ma il miracolo in effetti c’è stato. L’esordio di Marko Rog viene salutato dal pubblico come l’avvento di un fuoriclasse, più per l’attesa agognata che per le qualità (indiscutibili) di un ragazzo che però deve farsi ancora conoscere. Le prime giocate e i recuperi fanno ben presagire, ma guai a cadere nell’eresia della valutazione troppo affrettata.
58 – ‘O Paccotto
La partita il Napoli la vince a centrocampo, che produce su inserimento le prime due reti e che fornisce una ragione in più per essere meno estremisti riguardo al mercato estivo della società, che con una punta di ruolo in più (anche se non è poco) sarebbe stato al limite della perfezione. Vista la nuova società cinese, viene facile pensare ai centrocampisti interisti come a una versione “pezzotta” della mediana napoletana, con una sola fondamentale differenza: il prezzo, che tra Diawara e Zielinski non arriva a coprire tutta la cifra spesa dai nerazzurri per Kondogbia.
75 – Pullecenella
Senza battere ciglio Murizio Sarri riconquista il rispetto e la stima del proprio pubblico, mandando in campo la formazione giusta per battere l’Inter e regalare una nuova ventata di speranza agli obiettivi europei dell’ambiente. Sbaglia, l’allenatore azzurro, e come tutti possiede dei limiti che alle volte travalicano il campo da gioco. Ma la parola “esonero”, ascoltata e letta troppe volte a seguito di alcuni risultati non esaltanti, fa ridere e anche riflettere. Ai pagliacci e ai teatranti dediti alla notorietà più che alla stabilità della squadra, Sarri continua a rispondere praticamente da quando è arrivato. Ormai ci avrà fatto l’abitudine.